Giochi da tavolo: storia di un passatempo dalle radici antichissime
Giochi da tavolo: storia di un passatempo dalle radici antichissime
Chi non ha mai trascorso una serata tra amici e parenti divertendosi con un bel gioco da tavolo? Nonostante l’avvento dei videogiochi, questa categoria di prodotti per l’intrattenimento è ancora molto cara a tutti coloro che vogliono vivere momenti di svago e spensieratezza con le persone care. I giochi da tavolo, infatti, sono coinvolgenti, adatti alle varie età e sono molto stimolanti per la mente e l’ingegno. Oggi in commercio se ne trovano tantissimi, a cominciare dagli evergreen intramontabili come Monopoly, RisiKo!, Cluedo, Scarabeo, Trivial Pursuit e molti altri. Ma come sono nati i giochi da tavolo e quali sono le principali tipologie in un mercato sempre più ricco? Andiamo a scoprirlo!
Cosa sono i giochi da tavolo
Dare una definizione esatta di gioco da tavolo non è semplice, ma in linea generale si intende un gioco che necessita di un tavolo o di una superficie di appoggio analoga, escludendo ovviamente i giochi di carte che rappresentano una categoria differente. Si parla spesso anche di giochi di società in quanto si disputano in gruppo e solitamente servono almeno due giocatori per giocare una partita. In altri casi sono chiamati giochi in scatola poiché tutto l’occorrente è inserito all’interno di un apposito contenitore.
Di base i giochi da tavolo prevedono l’uso di un tabellone che funge da superficie di gioco. Questa plancia viene aperta e sistemata sul tavolo e insieme ad essa vengono fornite le istruzioni che spiegano gli obiettivi del gioco. Non mancano mai dadi, clessidre e naturalmente i segnalini, cioè dei pezzi o figure che servono a muoversi sul tabellone. Ogni gioco può prevedere altri oggetti quali carte, schede o cartellini.
Le origini dei giochi da tavolo
Anche se non sembra, i giochi da tavolo hanno una lunghissima e millenaria storia alle proprie spalle. Non a caso le primissime tracce risalgono a tempi antichissimi, forse prima della nascita della scrittura. Sono, infatti, molti i siti archeologici ad avere restituito documenti e artefatti che ci forniscono preziosi indizi sulla storia dei giochi da tavolo.
Non è facile capire quale sia il primo gioco ad essere stato inventato, ma secondo alcune teorie potrebbe essere il Senet, un gioco da tavolo egiziano che viene rappresentato in alcuni disegni ritrovati nella tomba di Merknera. Dovrebbe essere un antenato dell’attuale backgammon e sembra che fosse molto apprezzato dai faraoni.
Invece nelle tombe reali di Ur in Mesopotamia (2.400-2.600 a.C.) sono state rinvenute tracce di altri giochi da tavolo, come quello ribattezzato Gioco reale di Ur. Molti dei giochi trovati in quest’area sono oggi esposti nelle sale del British Museum. Altro sito molto interessante è il tempio di Kurna in Egitto, dove sono state riportate alla luce diverse tavole da gioco risalenti al 1.400 a.C.
Anche in età romana abbiamo testimonianze sull’esistenza di giochi da tavolo, grazie a Ovidio e Marco Terenzio Varrone. Il primo nella sua opera Ars Amatoria parla del Ludus Duodecim Scriptorum che doveva ricordare vagamente il backgammon, mentre Varrone descrive nelle sue opere il Ludus Latrunculorum, gioco molto diffuso a Roma che probabilmente era una sorta di antenato della dama. A partire dal Medioevo e per tutto il Rinascimento i giochi da tavolo conquistano tutte le classi sociali, dagli aristocratici ai più poveri.
La nobiltà amava soprattutto gli scacchi, mentre nei salotti della borghesia e nelle taverne ci si divertiva con le carte e con i dadi. Con l’avvento dell’Illuminismo si assiste ad un ulteriore sviluppo dei giochi da tavolo che diventano strumenti educativi per inculcare ai giovani principi etici e morali. Nel XIX secolo questi giochi continuano a trovare spazio tra i diversi strati della popolazione, ma il vero successo arriva per lo più nel XX secolo, quando il ceto medio inizia ad avere più soldi da spendere per il tempo libero e il divertimento.
La popolarità dei giochi da tavolo cresce ulteriormente nel secondo dopoguerra, momento nel quale sono stati inventati la maggior parte di quelli che conosciamo oggi. In realtà l’avvento dei videogiochi dagli anni Ottanta ha in parte distolto l’attenzione da questi prodotti ludici, specialmente da quelli con regole molto complesse. Ad ogni modo, i videogiochi non riescono sempre ad offrire le medesime caratteristiche dei giochi da tavolo e difficilmente riusciranno a soppiantarli del tutto. Piuttosto potremo assistere ad una integrazione tra i due mondi, come avviene per alcuni giochi da tavolo che sono la trasposizione di un videogioco e viceversa.
Le tipologie di giochi da tavolo
Esattamente come avviene per i videogiochi, i giochi da tavolo sono divisi per categorie, ma in questo caso ci sono alcuni che possono appartenere a più generi differenti. Questo perché l’universo dei giochi di società non è a compartimenti stagni, ma è composto da più tipologie, nelle cui intersezioni è possibile includere i differenti prodotti. Seppur il panorama si presenti molto variegato, i giochi da tavolo oggi sono incasellati nelle seguenti macrocategorie: